La nostra vita è per buona parte, soprattutto per i nati dagli anni 80 in poi, ormai stipata dentro dischi rigidi, hard disk, quegli oggetti composti da mille elementi che formano i contenitori per la nostra memoria e il nostro passato.
La possibilità di poter archiviare con sempre meno limiti, senza occupare i nostri spazi fisici, ingombrare le nostre case con oggetti che probabilmente mai più toccheremmo, crea una infinita pila di ricordi, alcuni anche imbarazzanti, che se fossero in giro per casa probabilmente non terremmo. Una memoria perenne, un secondo cervello poggiato lì dentro, una serie di 0101 che vengono trasformati in testi, foto, video, immagini, appunti, musiche e registrazioni più improbabili.

Diamo colori, forme diverse, effetti per rendere i ricordi ancora più commoventi, creando filtri che tendono ad invecchiare immagini già vecchie quando le riscopriremo e che fanno aumentare il senso di nostalgia per un passato sempre bello perché «è tutto un ricordar le cose meglio di com’erano davvero».  Potrebbe essere una condizione di autoconservazione e volontà di avvicinarsi all’infinito ché gli esseri finiti hanno limiti, e i limiti hanno difetti e i difetti ci rendono umani, fragili e deperibili.

Radio Flo Fest 2013 – Gazebo Penguins

Surfiamo tra le onde di bit, impulsi e lucine intermittenti di queste piccole custodie capaci di conservare vite intere per 1000 anni, riscopriamo noi stessi, dimentichiamo per un attimo di essere un insieme di molecole in movimento e azzeriamo il nostro respiro, ci mummifichiamo davanti al nostro passato che transita dentro uno schermo, stupendoci per quello che la memoria non è riuscita a conservare così nitidamente come un oggetto pieno di chip e circuiti.

Spulciando tra mille vecchi file ho trovato un audio di circa dodici minuti di riassunto dei miei primi anni di radio, era il 2012 ed ero già alla terza radio web, Radio Flo, quella che veramente mi ha fatto crescere, fare esperienze importanti, che mi ha dato più di una casa, degli affetti ma anche dei dolori, che ha creato dei ricordi importanti da portare sempre dentro al cuore, perché se oggi sono quello che sono lo devo anche a Radio Flo.

Alcune volte fa anche male trovarne alcuni che possiamo decidere di cancellare con un tasto, così da evitare qualunque possibile nuovo incontro casuale con quella porzione di mondo che non ci spetta più, tranquilli che se quella memoria era stata affidata ad un disco rigido, il nostro cervello avesse già rimosso quel momento imbarazzante o doloroso e cestinarlo per la seconda volta lo annulla, lo annienta, come se non fosse mai esistito.

Premete play e fate un salto nel mio passato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.