La tromba, dal Jazz alla Pop Dance – puntata 7×15

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La tromba è uno di quegli strumenti a fiato cosiddetti “iconici” del Jazz (scusate se ho utilizzato l’abusato termine). Al tempo stesso, però, per via della grande influenza che ha avuto nella musica facilitata anche dallo sviluppo del sampling, “l’arte di fare canzoni con altre canzoni”, non strettamente collegato al solo Hip Hop, il suono di questo strumento appartenete alla famiglia degli ottoni ha nel corso degli anni occupato diversi spazi in altri territori.

Funky House e Pop Dance

È ormai scontato dirlo ma gli anni 90 rappresentano un periodo storico importante, in tutti i suoi aspetti: politico, sociale, tecnologico, culturale e quindi anche musicale (e il suo prepotente ritorno, dalla musica alla moda, ne conferma il peso).
Un grande fiume con centinaia di affluenti che hanno sempre di più aumentato la sua portata mischiandosi a loro volta al suo interno, per poi sfociare creando un mare di suoni ancora diversi rispetto alla loro origine. Da questo concetto parte l’idea che tutto è stato possibile negli anni 90, anche far arrivare la tromba dal Jazz alla Funky House, Pop Dance (quest’ultima intesa in senso molto ampio, evitando ulteriori sottocategorie) e Trip Hop.

Le isole del Jazz

Sardegna e Sicilia protagoniste in questa quindicesima puntata della settima stagione. Da una parte uno dei progetti del 2023 dell’etichetta sicula Isula Factory, i Choice Quartet, che nel doppio Battiti Asincroni rendono pieno omaggio ai tempi dispari, facendoci fare un viaggio attraverso i suoni del mondo, in quei luoghi dove i tempi dispari sono lo standard. La Sardegna, invece, ci regala Aria, il nuovo album di Angus Bit, già incontrato con il suo Jazz Things and other stuff nel 2021: un album incentrato sul sampling ma con delle importanti variazioni sul tema, a dimostrazione della grande crescita del giovane producer.

Tornare a casa

Sul finale due dischi dal profondo animo Soul pur se espresso musicalmente in termini diversi. Da una parte il disco della rinascita di Elisabetta Spada, Home Again, che si racconta attraverso le trame del Folk senza disdegnare anche ritmi più caraibici. Un album profondo, intenso, di grande carica emotiva trasmessa attraverso l’apparente semplicità musicale. L’altro invece è New Gospel Sounds di Dirton aka Rev. Orlando: qui il Gospel si mischia alla musica da clubbing per un lavoro che nelle intenzioni e nel concetto (molto meno nei suoni perché diversi) mi ha ricordato Heaven to a Tortured Mind di Yves Tumor pubblicato nel 2020.

Buon ascolto a chi non ha potuto seguire questa puntata in diretta e anche a chi ha voglia di riascoltarla.

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