Un lungo podcast di due settimane dal Mali all’Italia.

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Due podcast in uno sono necessari quando c’è da recuperare qualcosa. E anche questa settimana arriviamo lunghi, anzi ancora di più, e con una materia in più sul groppone. Marzo è stato un mese pazzerello ma anche aprile non scherza.

Giro intorno al Mali – puntata 6×25

Siamo stato in Mali, forse il paese africano con la maggior tradizione musicale e che ancora oggi rappresenta un territorio di fondamentale importanza per lo sviluppo della musica contemporanea.

Siamo partiti con Tinariwen – i guerrieri musicisti tuareg che hanno tanto contribuito all’esportazione della musica maliana in Europa e nel mondo – pronti a pubblicare il nuovo disco in uscita il 19 maggio. Poi una carrellata di mostri sacri come Salif Keita, Solomane Doumbia, Oumou Sangarè, Toumane Diabaté tra dischi più o meno recenti e qualche collaborazione importante.
C’è stato anche il tempo di parlare di Damon Albarn, da anni in stretto contatto con questi territori, e di alcune delle nuove realtà: Songhoy Blues, Rokia Koné. Mentre la seconda parte l’abbiamo dedicata alle nuove voci femminili della Black Music.

Il suono dell’Italia – puntata 6×26

L’infornata classica di novità italiane che facciamo ogni tot di tempo è arrivata anche questo mese. C’è il tour dei Rumba De Bodas, la Cumbia degli Psyché, il misterioso progetto Fiesta Alba, gli Stardust omaggiati da Dellacasa Maldive, Sacrobosco che campiona Beyoncé, il Nu Soul di K-Ant, il Funk acido di Funky Lemonade e le sperimentazioni sonore de Le Capre a Sonagli e /handlogic.

Questa volta un articolo molto compresso ma d’altronde c’è talmente tanto parlato e suonato in due puntate che la metà basta.

(Per chi non lo avesse ancora fatto, vi ricordo la possibilità di iscrivervi alla newsletter per ricevere direttamente nella vostra casella di posta elettronica gli articoli settimanali collegati ai podcast e, quando riesco, le “note a margine” su questo o quell’altro argomento).

Buon ascolto.

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