La voce senza colore, da Quincy Jones a Kassa Overall
Perché la voce senza colore e il collegamento tra Quincy Jones e Kassa Overall?
Arriviamo lunghi questa settimana con l’articolo di approfondimento al podcast. Ogni tanto capita e mi scuso con chi aspetta anche questo momento per poter aggiungere qualche informazione a corredo di ogni puntata.
La voce senza colore
Nella prima parte due celebrazioni: il compleanno di Quincy Jones (90 anni!) che festeggiamo con l’album Back on the Block del 1989, un lavoro monumentale con la partecipazione di circa 100 artisti. Un’opera omnia sulla black music, una foto di famiglia in cui troviamo il passato e il presente artistico della comunità afroamericana che ha costruito il lungo ponte per collegare l’Africa al resto del mondo e far conoscere le radici della musica dell’umanità (qui una breve intervista a Quincy Jones a proposito del disco).
L’altra, più triste, per la scomparsa di un grande protagonista della musica internazionale, Bobby Caldwell, cantante americano bianco adorato dalla black community. La sua voce roca e soul, un primo singolo pubblicato nel 1978, What you won’t do for love, per la TK Records di Henry Stone, etichetta che contribuì a creare il sound di Miami. Il suo ricordo è anche tra le note di canzoni famose del Rap che abbiamo ascoltato e accostato a quelle originali di Bobby Caldwell.
Dal backpack jazz di Kassa Overall al Rock n Roll di Sister Rosetta Tharpe
Grazie al nuovo singolo del jazzista newyorkese Kassa Overall abbiamo tirato nuovamente fuori l’album del 2020 I Think I’m Good – molto celebrato per la sua affascinante complessità e grande capacità di trasportare il Jazz ancora di più nei tempi moderni esaltandone il passato – e un brano in particolare che ci ha permesso di risalire agli albori dei canti gospel tradizionali e raccontare circa 120 anni di storia con una manciata di brani.
Buon ascolto.
1 thought on “La voce senza colore, da Quincy Jones a Kassa Overall”