A cosa ci affezioniamo ascoltando i dischi? Podcast 6×5

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Ci affezioniamo alla riconoscibilità

Quando ascoltiamo i dischi tanti sono gli elementi a cui ci affezioniamo: un suono, un testo, la timbrica della voce, quel particolare giro ritmico. Ed è su questo tema che è stata costruita la quinta puntata di questa sesta stagione.

Just like music

Nel celebre brano di Erick Sermon, rapper di vecchia scuola diventato straordinariamente famoso con il singolo Music, il tema portante e riconoscibile sta proprio nella voce di Marvin Gaye “rubata” alla canzone I’ve Got My Music. Così come la voce di Tracey Thorn è il tratto distintivo degli Everything But The Girl, band dal successo mondiale che in primavera tornerà con un nuovo disco dopo 24 anni di assenza. Ovviamente, dopo averlo annunciato su Twitter è successo il finimondo e abbiamo colto l’occasione per ascoltare un loro vecchio brano (no, non è Missing, non mi fate così scontato).

Non ci affezioniamo solo alla voce…

Sul tema della riconoscibilità e di ciò a cui ci affezioniamo e che amiamo di un lavoro musicale non c’è solo ciò che esce dalle corde vocali, come lo dimostra il collettivo Sault che ultimamente ha pubblicato ben cinque dischi nello stesso momento raccontando ancora una volta qualcosa in più di loro pur non svelando nulla.

Il chitarrismo del popolo Tuareg, tra Mali e Niger

Il desert blues dei Tinariwen, di Mdou Moctar, considerato il Jimi Hendrix del Sahara, il Wassoulou di Oumou Sangarè: tutti caratteri distintivi di più territori collegati da loro non solo da grandi distese di terre inabitate e molto dure ma anche da una certa capacità comunicativa attraverso la musica per unire tradizione e modernità, creando una condizione di contemporaneità nella loro visione artistica.

Irma Records e Tommaso Colliva: dietro la musica c’è anche chi la plasma e la promuove

In questa puntata dedicata alla riconoscibilità, a quegli elementi distintivi ai quali ci affezioniamo e che tendono a collegare le nostre preferenze a ciò che ritroviamo negli album, non ci sono solo gli artisti ma altri professionisti che quella energia devono canalizzarla, darle una forma, renderla visibile, palpabile. Così la storica etichetta IRMA records ha sempre impostato il suo percorso su elementi cardine molto caratteristici, com’è il disco Dub Funk Session di Ralf Stritt con cui l’etichetta aveva collaborato per altri progetti.

Oppure il lavoro di Tommaso Colliva, tra i più importanti e affermati produttori internazionali che abbiamo in Italia, sempre riconoscibile anche su progetti musicali diversi: il suo tocco “orchestrale” presente sia che si tratti di un brano più Rock o decisamente R&B, come nel disco di Ghemon. Oppure quando prende in mano il Jazz Rap dello Studio Murena e lo trasforma in qualcosa di diverso senza cancellare le origini della band, come nell’ultimo singolo Corri uscito per Costello’s.

Four Flies Records e la Salifornia: ci affezioniamo anche a ciò che è passione

Dalla Banda Maje al progetto solista Tonico 70, la Four Flies Records non rincorre soltanto perle nascoste della Golden Age italiana ma lavora anche su produzioni inedite come nell’album Antonico che puzza di strada, Rap e Funk.

Buon ascolto!

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