La rubrica di silvia: cucina, musica e racconti

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Nell’arco di dieci anni ho ideato e condotto quattro programmi, ognuno dei quali portato avanti per qualche tempo. Ogni format ha sempre cambiato pelle da una stagione all’altra, perché la staticità non è la mia tazza del tè e cercare di rinnovarsi il più possibile, quando se ne sente l’esigenza non per il puro esercizio stilistico, penso faccia parte della crescita personale.

Le stagioni di To Tape sono ancora soltanto tre e anche in questo caso ogni anno ho sempre apportato dei cambiamenti di contenuti. Per questa edizione mi piaceva l’idea di allargare il lavoro di redazione ad altre persone e immettere nel programma spunti creativi che arrivassero da altri mondi, sempre accompagnandoli alla musica.
L’AlmaSacco di Francesco e Le Storie del Suonatore di Antonio hanno sicuramente un contatto immediato con il tema principale, mentre “Memorie del Sottobosco” (di Armando), filosofia da bar e musica, e “In cucina con Silvia” lo toccano più trasversalmente.

Ogni rubrica sembra cucita perfettamente sulla persona che la cura, ciascuno sceglie liberamente tema e canzone e le censure sulla scelta musicale arrivano poche volte, dettate soprattutto dai tempi radiofonici.
Silvia è quella precisa, attenta, metodica ma allo stesso tempo creativa, così come ritengo bisogna esserlo in cucina, ogni disco scelto da lei si combina perfettamente con il piatto attraverso un piccolo racconto.
È anche una persona che scrive e prende appunti, altrimenti dimentica tutto, ed ogni puntata è metodicamente riportata su carta con tanto di ricetta, disco scelto e storia.

Armando ha appena pubblicato un libro di stampo filosofico, Silvia forse farà diventare la sua rubrica un libro, Francesco e Antonio parlano solo di musica, quindi sono dei semplici ubriaconi.

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