Come cambia il nostro ascolto nel tempo?

Come cambia il nostro ascolto nel tempo e rispetto al contesto sociale che ci circonda? Le ultime stagioni di To Tape possono essere forse un metro di misura per analizzare alcune trasformazioni della discografia internazionale, e anche italiana.

Italomania e tempo dispari

La prima puntata della nona stagione l’abbiamo divisa sostanzialmente in due blocchi: il primo dedicato al Jazz di nuovo corso e ad alcuni dei suoi batteristi più rappresentativi di questa corrente contemporanea. L’atteso album di Tom Skinner (Sons Of Kemet, The Smile), pubblicato venerdì scorso per la International Anthem così come i quattro Ep di Makaya McCraven, e l’album di Kassa Overall che immagina alcuni dei brani Hip Hop più celebri in chiave Jazz, segno che quei due mondi – come raccontiamo da tempo – sono sempre stati collegati.
Nella seconda parte abbiamo invece parlato della riscoperta dell’Italodisco, tra uscite discografiche e situazioni estive in cui mi sono trovato e ho trovato prepotentemente presente il genere nelle sue forme di oggi.

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I cori dei popoli nel tempo

La Tarweeda è un canto del popolo palestinese, dalle forti connotazioni politiche, che la libanese Yasmine Hamdan rievoca nel suo ultimo potente album, I remember I forget بنسى وبتذكر, collegando antico e moderno attraverso l’elettronica e l’uso di strumenti analogici della tradizione. Così come Sami Galbi che al suo debutto con la Bongo Joe Records ci regala YLH BYEBYE, album di forte impronta chaâbi combinata alla Trap e il Folk del Nordafrica. Parliamo anche di Library music e di tropicalismo moderno con Nick Léon e Guedra Guedra.

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  • Ottobre 3, 2025