Il maggio dei dischi musicali, come sopravvivere al logorio

Non ho fatto in tempo a parlare di aprile come di un mese veloce che maggio, con una probabile punta di gelosia, ha cercato di seguire le orme del suo predecessore imitandolo alla perfezione e addirittura superandolo. Via, quindi, con il riassuntone del mese appena passato.
Il tannino nell’ultimo album di Max Casacci
Lo spirito da sperimentatore di Max Casacci lo spinge sempre ad indagare il mondo attraverso le sue vibrazioni che diventano suoni, poi registrati, manipolati, rielaborati. In questa prima puntata di maggio l’ospite è proprio lui con il disco Through the Grapevine, in Franciacorta (Earthphonia III). Nell’ultimo capito di questa trilogia dei suoni del mondo (nel vero senso letterale del termine), Casacci raccoglie tutti quelli che riguardano la produzione del vino per farne un disco, che ha anche raccontato ai nostri microfoni.
Il resto – e che resto – della puntata è un cammino lungo fatto di lavori che raccontano di un passato a cui si guarda sempre di più come fonte di ispirazione. C’è l’album dei Lafayette Afro Rock Band, tra i primi ad utilizzare i break beats (e infatti poi tra i gruppi più campionati nell’Hip Hop); il terzo volume della serie Disques Debs International, dedicato ad una delle più grandi etichette caraibiche francesi, la Disques Debs, una pietra angolare della storia della musica caraibica. Torniamo a parlare del progetto Tomorrow’s Warriors con il disco Joe-Armon Jones, alunno della scuola e membro fondatore degli Ezra Collective. E poi c’è altro, e se scrivo troppo vi svelo tutto.


Dalla Sicilia a Gaza con Go-Dratta
Il producer siciliano Go-Dratta ci racconta del suo ultimo album, Labess. Da isolano radicato e legato alla sua cultura non poteva che produrre un disco fortemente legato al Mediterraneo, come crocevia di suoni che si spingono fin oltre i primi chilometri di costa del continente africano e del Medio Oriente. Parliamo anche dei nuovi dischi, sempre in ambiti simili, di Pearz, Sacrobosco (che ci hanno regalato dei mixtape nelle puntate precedenti), Jazzanova – pionieri del Jazz fatto di pulsazioni elettroniche – con la versione dal vivo del loro imprescindibile album di debutto.
L’altra faccia di questa puntata è Folk, tra il “Jeff Buckley belga” Tamino, (nipote di Moharam Fouad, uno dei cantanti e attori più famosi del cinema egiziano), Bon Iver, l’italiano Mitcho al suo esordio; i jazzisti Ben-Lamar Gay e Alabaster DePlume che non disdegnano affatto lo spirito Folk nelle loro composizioni. E poi? Ascoltate.


Cassa dritta e pedalare, il mixtape di Pentola
In questa puntata c’è poco da dire, molto da ascoltare. Bpm alti e pedalare, tra synth wave, dischi Soul del profondo Mississipi remixati da maestri della Disco Funk da Studio54 come Nicky Siano, dischi House da bordo piscina e un mixtape in esclusiva per noi di Pentola che da poco ha pubblicato il fascinoso Grey Hoodie.


Strumenti musicali e culture connesse
L’ultima puntata che chiude il mese di maggio parla tanto italiano ma con una peculiarità: molti dei dischi che abbiamo ascoltato, nel loro essere testimonianza sonora di specifici luoghi e culture, hanno la fondamentale caratteristica e capacità di riuscire a restituire la vera forza ed essenza grazie all’utilizzo di quegli strumenti musicali che ne sono testimonianza diretta. Tanti album che se non lo dicessi apertamente, non direste mai essere produzioni italiane. A dimostrazione che da noi non esiste solo quel tipo di musica, per quanto vogliano farcelo credere ogni giorno da quasi un secolo. Sul finale l’audioracconto di Physalia per il su album d’esordio, Oniria, pubblicato per la giovane Okum Produzioni e Goodfellas.

