To Tape 3×12 – Al telefono Francesco Venerucci

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Premetto che non sono un amante del jazz e ne danno prova anche le ultime puntate in cui ne abbiamo parlato, in particolare la decima puntata (Mixcloud e Spotify), vedendolo sotto una luce leggermente diversa, non nel suo stile classico e quasi onanistico ma come fondamenta su cui poggiare poi una struttura con diversi piani.

Francesco Venerucci è un esempio italiano dell’anti jazz in senso positivo, perché prende dal genere non la sua rigidità ma la capacità di essere versatile nella sua complessità e si lascia ispirare dai generi musicali che camminano paralleli al jazz facendoli incontrare tra di loro per costruire quell’edificio.
L’attenzione non è spostata sulla produzione (come The Comet is Coming, Kamasi Washington e i nuovi jazzisti da classifica fanno oggi), perché sentirete un disco di jazz classico dal punto di vista sonoro, ma nell’approccio.
Una bella chiacchierata che potrete riascoltare nei podcast qui di seguito, e insieme a questa intervista troverete in scaletta del gospel in chiave rock, alcuni tra i dischi più tristi della storia e le immancabili rubriche di Francesco, Silvia e Armando.

Buon ascolto.

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