Jazz, Rap, Italia: tre termini che messi insieme potrebbero stonare un po’, risultare quasi in antitesi tra di loro. Difficilmente nelle riviste, e in generale nei salotti musicali, ci si può trovare a parlare d Jazz Rap in Italia, eppure esiste ed è una forma espressiva del Jazz (o viceversa) che ha attecchito anche qui da noi, in tempi più recenti certo ma comunque c’è.

Il Jazz Rap parla anche italiano

Di questa nuova corrente musicale ne abbiamo parlato tante volte evidenziando quanto le dinamiche innescate coinvolgano certa cultura e socialità, facendo diventare il Jazz un collante perfetto per la nuova generazione di musicisti che da esso ne traggono la forza usandolo come mezzo politico anche qui da noi. Lo Studio Murena, realtà milanese venuta fuori discograficamente nel 2021 grazie all’etichetta Costello’s Records , è stato il nostro punto di contatto con questo mondo grazie al quale poterci addentrare maggiormente per scoprire altre realtà, alcune delle quali le trovate in questa puntata.

Dalla Calabria a Brooklyn, da Roma a Londra con tappe intermedie

Il collettivo “irregolare” The Black Market, con il nuovo Ep Details #02, devoto sempre alla forza della collaborazione, si fa affiancare da Jennyfire dei Technoir, artista ben nota qui a To Tape come l’afro-italo-londinese Shunaji che seguiamo fin dagli esordi e che, non può che farci piacere, inizia ad essere attenzionata anche da storici speaker della radiofonia italiana. Insieme a loro anche Carlo Corallo, autore dalla forma libera e flow sciolto. Siamo poi incappati nello Stray Bop dei Bardamù, duo italiano il cui linguaggio musicale prende ispirazione dal be-bop e swing per poi diramarsi letteralmente nelle diverse strade del mondo che percorrono Alfonso Tramontana e Ginaski Wop. Volo diretto New York Roma con la JSP Crew per poi ritornare sulle tracce di Long John già incontrato nel progetto insieme a Pantu.

L’Australia e i Wugazi

Tutte le puntate sono collegate tra di loro, in alcuni casi in maniera diretta e continua, come nella prima parte di quest’ultima dedicata al progetto Wugazi, un mix molto ben riuscito tra i Fugazi e il Wu-Tang Clan creato dai produttori Cecil Otter e Swiss Andy. L’idea dietro questo progetto venne fuori dopo la pubblicazione di The Grey Album di Danger Mouse nel 2004 il quale sovrappose le parti canore del Black Album di Jay-Z a molti campionamenti “decostruiti” del White Album dei Beatles. In altri casi, invece, saltiamo anche di diversi mesi per riprendere il discorso apparentemente lasciato in sospeso: in questo caso il biglietto staccato è per l’Australia, dove eravamo già stati per conoscere gli Hiatus Kaiyote poco prima della loro esplosione mondiale, patria della giovane Bumpy all’alba del suo Ep di debutto.

Come avrete notato, la puntata è bella carica e questo è solo un piccolo riassunto per darvi la possibilità, come sempre, di ampliare il discorso. Lascio che il resto lo scopriate voi.

Buon ascolto.

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