La musica, si sa, è fatta di mille sfaccettature e dentro un album possiamo trovare così tanti riferimenti da rischiare di non concludere più quella serie di collegamenti innescati. Non è così per tutti i dischi, nel senso che in alcuni casi sono molto celati, volutamente o meno, mentre in altri siamo di fronte ad un disco talmente tanto derivativo da non avere quel senso di ricerca che può creare spunti, intrecci e capacità di “spaziare” all’interno di uno stesso lavoro.

Nell’ultimo disco degli italiani God Of The Basement, Bobby is Dead, tutto ciò che ho descritto esiste ma nella maniera che ci piace da queste parti: con quel senso di ricerca, rispetto per il passato da cui si trae ispirazione, studio, interiorizzazione e rimodulazione, le caratteristiche che fanno poi grandi i dischi.
Il perno principale, quindi, di questa puntata numero diciotto è stato proprio questo album grazie al quale siamo potuti andare avanti e indietro nel tempo, dagli anni 70 ai giorni nostri, dagli Stati Uniti all’Italia ascoltando dischi, citando momenti storici, raccontando cambiamenti sociali e culturali.

Siamo ritornati in Sud America con i cumbieri Combo Chimbita per ascoltare il loro nuovo disco fatto di politica e spiritualità, poi in Inghilterra con le novità da Arlo Parks, Kamasi Washington e Kae Tempest, in Canada con Andy Shauf. In apertura un piccolo omaggio all’uomo più Soul di Marvin e più Funk di James, Syl Johnson.

Buon ascolto.

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