Se non doveste trovarmi a casa o non dovessi rispondere al telefono, probabilmente sono ad un concerto totalmente immerso nel suono e di chiacchierare in quel momento non ne ho voglia.
Da qualche anno, d’estate mi trovo anche ad essere parte integrante dell’organizzazione di festival musicali e piccoli concerti, per cui ho maggiore possibilità (e di questo ne sono estremamente felice) di interagire con i musicisti per fare due chiacchiere e scambiare opinioni, racconti e punti di vista riguardo scena musicale passata e presente.
Forse non è così scontato pensarlo ma dietro ogni produzione musicale c’è sempre una vita intera che viene riversata e le semplici note musicali, che sono il biglietto da visita per chi ascolta, assumono un colore completamente diverso se c’è la possibilità di andare a fondo attraverso le parole o l’interazione  con chi le ha composte.
‘A stagione non è ancora finita ma il mio bagaglio culturale si è già arricchito di nuove esperienze che aumentano sempre di più il mio forte rapporto con la musica, sotto tutti i diversi profili con i quali mi rapporto.

Tommaso Cappellato e Cristiano Crisci (aka Clap! Clap!) sono tra le due persone che in quest’estate mi hanno colpito di più per il loro modo di pensare la musica e viverla. Del secondo ho cercato già di raccontarvi qualcosa nella prima stagione di To Tape, un racconto che continuerà attraverso le parole del diretto interessato nei prossimi mesi (la sua energia che ho potuto ammirare al Color Fest è stata contagiosa).
Di Cappellato, invece, conoscevo solo il nome ma non sapevo cosa effettivamente facesse («molte persone non hanno idea di che cosa cazzo faccia realmente, e spesso mi chiamano a suonare solo perché conoscono il nome grazie al cosiddetto hype»). Da una semplice chiacchierata ad un tavolo durante il pranzo prima della sua esibizione al FRAC Festival, ho scoperto un’artista punk, nel senso puro del termine, contrario a determinate dinamiche “sociali” in ambito musicale – e anche all’aria condizionata in macchina (e solo per questo ha la mia stima) – e molto teso verso il suo obiettivo di diffusione dei progetti che porta avanti (alcuni ancora da svelare), sia in solo che in collaborazione con musicisti da ogni parte del mondo.
C’è un mondo dietro i tamburi di Tommaso e in attesa di fare due chiacchiere con lui, e insieme a voi, vi lascio da soli ad esplorare il suo essere musicale. http://www.tommasocappellato.com

 

*Per la lettura di questo testo, si consiglia l’ascolto di “A Chance” di Vanilla.

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